Ero bambino e mio padre stava guardando la televisione. C’era una musica particolare che mi attirava. “E’ un’opera”, mi disse lui, “basata su testi antichi scritti in latino. Si intitola “Carmina burana”. Ti piace?”
Non avrei potuto dire, quella volta, che proprio mi piacesse. Piuttosto si trattava di qualcosa di totalmente insolito che mi incuriosiva. Era una rappresentazione teatrale di ambientazione medievale, con gli interpreti truccati in maniera pesante, imbacuccati in abiti eccessivi, e con il misterioso e astratto sfondo nero delle quinte. Un programma da domenica pomeriggio, Rai o TV Capodistria.
“Questo personaggio che canta adesso è un cigno…” Davanti ai miei occhi si era materializzata una testa di uomo, paonazza e rubiconda, che spuntava da un enorme e chiaramente finto corpo di un pollo che girava, in maniera sinistra, sullo spiedo di una cucina. “Il cigno racconta che una volta viveva nel lago e che adesso, invece, è tutto carbonizzato e sta per essere mangiato.”
Nella scena successiva quell’essere dalla voce strana che cantava parole per me senza senso si trovava disteso su una lunga tavola imbandita attorno a cui decine di bocche affamate cominciavano ad afferrarlo per cibarsene. Un cigno? Per me bambino solo inquietudine e spavento.
Anni dopo ero stato affascinato da Tchaikovsky e dal suo “Lago dei cigni”. La fiaba mi aveva colpito per la trovata delle fanciulle che, causa un incantesimo, sono state trasformate nei bianchi pennuti abitatori del lago e la musica, ascoltata a teatro, era diventata una delle mie preferite, questa volta senza traumi. La delusione, invece, sarebbe arrivata molto tempo dopo quando, in viaggio a Mosca, mi venne mostrato il lago che, secondo la tradizione, avrebbe ispirato Tchaikovsky per la sua opera immortale. Uno specchio d’acqua triste e grigio inserito in un parco davvero non degno di nota, circondato da cemento e palazzoni.
L’altro giorno ho fatto il bagno in un lago: era la prima volta che nuotavo in un lago! Con il mare a portata di mano forse la cosa non è assurda. Grande la mia curiosità. Immerso in acqua mi sono girato ad ammirare i monti ed ecco è comparsa una silenziosa e leggiadra coppia di cigni. Una scena cinematografica, di incredibile bellezza.
Un segno? Una riconciliazione coi miei infranti sogni lacustri?