Peccato che la pandemia ci impedisca quest’anno di riempirci la casa di amici per festeggiare. Mi era venuta una deliziosa ideuccia da serata di San Silvestro. Avrei invitato a brindare almeno una delle persone che non sopporto. E gli avrei riservato una sorpresa…
Nella vetrina del mio salotto ho quel che resta di un servizio di bicchieri di vetro lavorato. Dei fluttini molto eleganti, allungati e smerigliati, un filo pretenziosi, adattissimi per fare un cin cin in compagnia. Ma dovete sapere che uno di questi bicchieri ha un problema: all’apparenza è normale, nulla di particolare da segnalare ma circa a metà della coppa ha un invisibile buchetto. Questa imperfezione non si nota proprio perché il foro è nascosto dai ricami del cristallo che arrivano fino allo stelo. Quando il malcapitato di turno afferra il bicchiere, alcune gocce sottilissime ma costanti cominciano a imperlare il vetro e la mano. L’effetto è fantastico perché sembra proprio che la persona si stia sbrodolando per disattenzione, goffaggine e sciatteria. Il poveretto si innervosisce, si scusa, è mortificato e dopo un po’ la sgocciolatura cessa. Ma è una calma temporanea. Una volta rabboccato il calice, il vino torna a filtrare dalla piccola falla e lo spettacolo disastroso si ripete.
La prima volta che mi sono accorto di questo incidente domestico stavo da poco in questa casa. Alcuni amici mi avevano presentato una persona, ci tenevano moltissimo che la conoscessi. Naturalmente il bicchiere difettoso era toccato all’ospite che, per forza di cose e a mia insaputa, aveva fatto una figura non brillante.
Adesso conosco le potenzialità del calice e nel pieno delle mie facoltà, lucidissimo, offrirei con piacere da bere a più di qualcuno. Ma niente da fare, sarà per un’altra volta.
Buon anno nuovo!
